4 servings

*Note: Valtellina Casera cheese can be found at local gourmet shops.

 

Ingredients

  • 2 tablespoons extra-virgin olive oil
  • 2 tablespoons finely chopped white onion
  • 1⅓ cups rice
  • ⅓ cup dry white wine
  • 5 cups homemade or lower sodium chicken broth, heated to a simmer
  • 7 ounces Valtellina Casera, cut into small pieces*
  • 3½ ounces thinly sliced bresaola, cut into thin strips
  • 1 tablespoon finely chopped flat-leaf parsley
  • 1 teaspoon finely chopped fresh marjoram

 

Instructions

Heat oil in a medium saucepan over medium-low heat. Add onion and cook, stirring constantly, until softened, 5 to 7 minutes. Add rice and cook, stirring constantly, until rice is translucent, about 5minutes.

Add wine and cook, stirring, until mostly absorbed, 1 to 2 minutes. Add 1 cup broth and cook, stirring constantly, until mostly absorbed, 5 to 7 minutes. Add ½ cup broth and cook, stirring, until mostly absorbed. Continue adding broth by ½ cupfuls, stirring constantly, until risotto is tender yet still slightly firm to the bite.

Remove risotto from heat, add ¼ cup broth (you may have broth left over) and Casera cheese; stir to combine. Season risotto to taste with salt if needed. Serve immediately, sprinkled with bresaola, parsley and marjoram.

(Commenting: OFF)

In the Sondrio dialect, “sciatt” means toad, but, once served on the table, the term refers to the cheese buckwheat pancakes, and it is not randomly used: these delicious morsels, in fact, resemble to little toads due to the central swelling typical of their shape.
They represent a dish of the traditional rural cuisine in Valtellina, and, for this reason, there are many versions created by local habits and imagination in the kitchen. The sciatt are typically eaten with green salad, especially the “cicorino” of the local garden, cut in thin slices and dressed with vinegar. These pancakes, eaten warm, are an unforgettable delicacy, ideal as hors d’oeuvre or second course.

Ingredients

200 g buckwheat flour, 100 g white flour, water, 2 spoonfuls of grappa, 250 g Casera or Bite cheese, oil, vinegar, salt, chicory or any type of salad.

Preparation

Mix the flour, the grappa and salt in a bowl, then add water till you obtain a medium-soft dough. Dice the Casera/Bitto in pieces of 2-centimetre sides, and dip them in the batter. Let it rest for two hours.
Take one cheese cube at time with a spoon, properly covered with the dough, and drop it in the boiling-hot oil, make the sciatt turn brown and drain them. Serve them on the finely-sliced chicory/salad dressed with oil, vinegar and salt.

Time: more than two hours.

Difficulty: low.

(Commenting: OFF)

The buckwheat fettuccine (ribbons of pasta), processed and mix with durum wheat, are probably the most popular delicacy in Valtellina. They are boiled with many different types of vegetables and then heated in a baking-pan with the vegetables, butter and cheese, better if the native one, Bite and Casera .
The Valtellina pizzoccheri, owe much of their peculiarity to the buckwheat, which gives them that unique taste many connoisseurs feast with.
Their value does not only reside in the pleasure they give to our taste: the buckwheat is a healthy food, rich in vitamin B, E and magnesium.

Ingredients

200gr buckwheat flour, 100gr white flour, water and salt, 300gr ribs or Savoy cabbages, 150 gr potatoes, 250 gr Bite and Casera cheese, 200 gr butter, 3 garlic cloves, a few leaves of sage.

Preparation

Knead the two kinds of flour with salt and water, until the dough becomes smooth and feels soft. Roll out the pastry, making it not so thin, and make some “listarelle” or ribbons.
Cut the vegetables into pieces (ribs in the summer, Savoy cabbages in the winter) and cook them in a lot of salty water for about ten minutes. Then, add the ribbons of pasta and let them cook for about 10 minutes. After that,   take out of the pot the pizzoccheri with a ladle, little by little, lay them on a pyrex saucepan and sprinkle the cubes of Casera and Bite over them. Repeat the procedure making three or four layers.
Finally, season with butter, slightly cooked with slices of garlic and a few leaves of sage.

Time: an hour.

Difficulty: medium.

(Commenting: OFF)

Nel periodo estivo, le mucche e le capre vengono spostate negli alpeggi, che si trovano numerosi in tutta la Valtellina.

Nei vari alpeggi  in estate  è sempre stato prodotto il formaggio grasso.

Ora la produzione di formaggio grasso d’alpeggio del territorio valtellinese, dopo le opportune verifiche del Consorzio e degli organi di controllo preposti,

si può avvalere  del nome BITTO dop.

Precedentemente,

si identificava come Bitto, solo il formaggio dell’ononimo fiume. Gli altri formaggi di alpeggio prendevano i nomi degli alpeggi o delle valli.

 

 

(Commenting: OFF)

 

Quando il formaggio nasce per passione

Nello stabilimento di Cosio Valtellino l’azienda di affinatori e stagionatori Bongetta, ormai storica realtà lattiero casearia del territorio, lavora i grandi formaggi della tradizione valtellinese, Il Bitto, il Casera, tra altre Dop italiane, tutti grandi prodotti che fanno poi il giro del mondo. Dal punto vendita tradizionale fino alla catena della Grande distribuzione, le referenze Bongetta sono sempre più apprezzate. “Il mercato, con l’avvento dei moderni ipermercati, si è sensibilmente modificato. Da 50 anni la mia famiglia affina e stagiona i formaggi, a partire da mio padre, Almo Bongetta, per noi non è solo un lavoro, è una passione. La filosofia dell’azienda è rimasta quella di una volta, caratterizzata dall’attenzione verso ogni cliente, anche il più piccolo. Oltre allo stretto legame con il territorio, fattori che fanno la differenza”, spiega il titolare dell’azienda Bongetta. Che, oltre alla gamma dei formaggi di montagna e’ conosciuta con  numerose referenze, quali, ad esempio, il gorgonzola Edera  -Bongettino – Alpino – latteria Nostrano, latteria Gustoso, l’elenco potrebbe continuare…

(Commenting: OFF)

dal 1958 | Qualità e innovazione

La Bongetta Formaggi nasce nel 1950, quando  Almo con passione ed intraprendenza decide di dar vita a questa azienda, creando le basi e la realtà commerciale che è oggi.

Dalla sua scomparsa nel 1987, l’azienda ha continuato la sua attività, grazie ad una gestione familiare che non ha certo lesinato in tenacia e dedizione.

Lo stabilimento di Cosio Valtellino, rinnovato di recente, è autorizzato con bollo sanitario IT 03/492 Ce.

La collocazione dello stabilimento favorisce la stagionatura dei formaggi tipici Valtellinesi.

(Commenting: OFF)

La provincia di Sondrio si trova tra le Prealpi Orobiche e le Prealpi Retiche.

Ha come caratteristica di essere posta orizzontalmente rispetto alle altre vallate alpine.

La Valtellina è una valle lunga oltre 100 chilometri, dal fondovalle del Pian di Spagna fino a Livigno.

Come si può immaginare ha pochi accessi stradali  e ha come strade alternative solo i passi dello Stelvio dello Spluga e dell’ Aprica.

L’immagine scelta rappresenta, uno veduta della zona di Cosio Valtellino.

 

 

(Commenting: OFF)

La Valtellina è percorsa dal fiume Adda, il quale nasce nella zona di Bormio e entra nel lago di Como.

Il fiume Adda raccoglie gli affluenti delle valli minori della Valtellina. Sul corso del fiume e fruttando

le grandi quantità di acqua, sono stati realizzati impianti idroelettrici.

Molto bello nel comune di Morbegno il Ponte di Ganda, che unisce Morbegno alla  piccola frazione

di Campovico.

 

(Commenting: OFF)